OBDULIO E IL CALCIO

A proposito di SPONSOR…

A metà degli anni Cinquanta, il Penarol firmò il primo contratto per esporre la pubblicità sulle maglie. Dieci giocatori apparvero in campo con il nome di una azienda sul petto. Obdulio Varala, invece, giocò con la maglia di sempre e spiegò: "Prima a noi neri ci trascinavano con un anello al naso. Ma quel tempo è finito".

A proposito di CALCIOMERCATO…

Ho cominciato a giocare in una squadra che partecipava ai campionati minori, che sarebbe un po’ come la serie C di oggi. Sembra che andassi bene, perché un giorno mi hanno avvertito che mi avevano venduto al Wanderers per duecento pesos.

Senza chiedermi niente, mi avevano venduto come se fossi stato un sacco di patate. Quando sono venuto a saperlo sono andato dai dirigenti del Wandereres e gli ho domandato:- Chi difenderà il club, il Deportivo Juventud o io? – Sono riuscito a farmi dare i duecento pesos. Quel giorno mi sono comprato di tutto con quei soldi.

A proposito di ARBITRI…

All’arbitro non ho dato la mano. Non ho mai dato la mano a nessun arbitro. Li salutavo, si, li trattavo con rispetto, ma la mano mai. Non è il caso di voler fare il furbo. Poi la gente dice che vai a leccare il culo a chi dirige la partita.

A proposito di GIORNALISTI…

Molte cose mi hanno addolorato. I giornalisti si sono intromessi nella mia vita privata, mi hanno attaccato molto durante lo sciopero dei giocatori perché loro stavano dalla parte dei club. Io ho deciso di di vivere la mia vita e con loro ho rotto. Da allora mi sono intestardito e ho rifiutato di comparire nelle foto che scattavano alla squadra sul campo. Quando i miei compagni mi chiedevano di lasciar fare, mi mettevo di lato a guardavo da un’altra parte.

A proposito di DOPING…

Obdulio Varala fu il leader della nazionale campione del mondo nel 1950. Centromediano del metodo noto come “El Jefe”, difensore roccioso abile nel rilanciare la manovra, fu soprannominato anche il “vignaiolo” perché si diceva giocasse bene solo se prima della partita aveva bevuto una bottiglia di vino (di quello buono).

BIOGRAFIA

Obdulio Jacinto Varela era nato il 20 settembre 1917 a Curvas de Industrias, Montevideo. Nacque calcisticamente come centrocampista difensivo nel Deportivo Juventud (squadra giovanile). Successivamente ha militato nel Wonderers Montevideo e nel Peñarol (squadra con la quale ha vinto 6 campionati nazionali dell’Uruguay).

Il grande capo nero, come lo chiamavano compagni e tifosi aveva 33 anni nel 1950.

Con la Nazionale ha partecipato a due mondiali (Brasile 1950 e Svizzera 1954) riportando un primo e un quarto posto. Nelle due edizioni ha giocato sette partite realizzando due gol. Nel 1954, a 37 anni, era il giocatore più vecchio che avesse mai partecipato ad un Campionato del Mondo. Nella partita con l’Inghilterra per il quarto di finale si ferì al piede ma siccome non c’erano ancora le sostituzioni, dovette giocare con una vistosa benda per tutta la partita. Non poté giocare la semifinale con l’Ungheria che l’Uruguay perse ai tempi supplementari per quattro a due. Obdulio Jacinto Varela è morto il 2 agosto 1996 a Montevideo.

Data di Nascita: 20/9/1917 (Morto il 2/8/1996)
Luogo di Nascita: Montevideo
Ruolo: Centrocampista
Presenze in nazionale: 49
Gol in nazionale: 10
Carriera mondiale: Ha partecipato nel 50,54. Vincitore nel 50
Presenze nel mondiale: 7
Squadre di club: Deportivo Juventud, Peñarol

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